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Decimo dono: il fare sacrificale pregato.
1) Padre nostro che sei nei cieli.
*) Figlialità mia: amare il nemico fino dove?
Dalla guida abbiamo avuto:
a) La precedenza: Lui fino a lasciarsi odiare a morte,
modo divino.
b) L’invito alla sequela: fino al sacrificale moritivo.
I limiti li pone il Padre, il quale morendo regola l’azione
di morte su di me. Tutto scoperto: beni componenti, aderenti
e inerenti: la mia azione di morte è favoritiva (metamorfosi),
valutativa (salvo con Lui)

Pneumatica magia quella del visuato Paterno che tocca il
vecchio fideato e tutto lo rinnova. Tocca la preghiera del
dire egoisticale ed ecco uscir fuori la preghiera del fare
sacrificale. Gesù vi si accosta pregandolo. Anch’io mi
accosto pregandolo.
Lo prego dicendomi: ‘Padre nostro che sei nei cieli’.
Preghiera dominicale, dal contenuto sacrificale, e tutta è
da fare. In apertura (mi dice) mi presenta:
a) La Paternità sua. Di suo: uno spirito creato. Di sé: un
raggio del suo Spirito: è la sua Paternità, che si cede
espropriato: è la sua Maternità.
b) La figlialità mia: sono un figlio suo, chiamato a fare
il figlio. Lo faccio facendo quello che fa il Padre.
1) Lui fa del bene creando. La sua creazione è tutta
buona di bontà non tanto manifestativa, ma sacrificale.
È la forma che le ha dato.
2) Io faccio del bene donando; con la creazione dell’uomo
mette in azione il suo sacrificale.
*) In partenza: espropriato gli si cede da vivere al sacrificale:
sacrificale espropriativo. Anche il mio bene donato è
un sacrificale espropriativo. Ma Satana me lo ha rapito e
trasformato in egoisticale appropriativo.
*) In arrivo: così il suo sacrificale espropriativo tocca il
moritivo: messo in malattia il suo amore va di filato alla
morte. Satana mi ha messo contro di lui e i fratelli li ha
messi gli uni contro gli altri: nascono i nemici.
Il mio beneficale espropriativo diventa più costoso e quindi
assai più prezioso. Sono chiamato a beneficare i nemici,
ad amarli. Fin dove li devo amare?
a) Dove è arrivato Lui in precedenza: Gesù. Lui ha
amato fino a lasciarsi odiare dalla sua Chiesa ladra e
assassina. Anzi, da Figlio, l’ha manovrato Lui l’odio
ecclesiale. L’umano lo fa religioso, poi ecclesiale, e
alla fine dirigenziale. L’ha voluto totale, pubblico e
ufficiale. L’azione di morte raffinata, crudele e senza
pietà l’ha vissuta alla maniera divina: con devoto,
silenzioso amore sacrificale.
b) La guida mi ha invitato alla sequela: ‘Chi mi vuol
seguire prenda la sua croce e vi si lasci fissare dall’odio
umano’. Rarissimamente i cristiani l’accolgono
e la seguono, e si scusano così: Lui era il Figlio
di Dio, noi delle povere creature.
Ma il visuato ci ha fatti ora più che convinti che siamo
figli (non adottivi) del Padre: Lui mi si è dato da vivere al
sacrificale espropriativo, fino al moritivo. Devo amare i
nemici fino a lasciarmi odiare. Ci saranno però dei limiti?
Il nemico fa azione di morte adoperando la morte viva dell’amore
Paterno. Su quali miei beni devo accettare l’azione
di morte? Ho beni componenti: quelli che mi compongono:
corpo, anima e spirito. Ho beni aderenti: tutto quello
che aderisce necessariamente alla mia vita: cibo, vestito,
lavoro, abitazione. Ho beni inerenti: la dignità umana,
l’onore e la stima. Tutti questi beni sono vulnerabili: il
nemico me li può colpire a morte. Ma il nemico nella sua
azione di morte può fare solo quello che il Padre gli concede.
Siccome è il Padre che subisce la morte dell’amore,
l’azione di morte del nemico è regolata dal Padre. Lui me
lo fa su morendo, me lo manda a fare azione di morte su
di me, nei limiti fissati dal Padre. E non è che lo faccia per
castigarmi, ma unicamente per favorirmi e per valutarmi.
1) Quando io mi lascio odiare con devoto, silenzioso
amore sacrificale, io ne ricavo la mia metamorfosi: mi
sciolgo la morte dell’amore che mi sono dato in precedenza,
e la trasformo in vita: mi favorisce.
2) Non solo, ma mi valuta: mi dà valore. Facendo del bene
al nemico, posso scuoterlo dalla sua malvagità e farlo
pensare.
Ma lasciandomi odiare gli faccio giungere una corrente di
vita capace di operare in lui un totale cambiamento. Il
Padre salva morendo e mi valuta domandandomi il mio
aiuto. La mia figlialità è perfetta allora: faccio il figlio:
amando i miei nemici: faccio del bene espropriandomi.
Fare il bene per me e per Lui lasciandomi odiare alla
maniera divina.

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