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Decimo dono: la preghiera da egoisticale a sacrificale del
dire che dispone al fare.
Il calice del sacrificale Pneumatico. Col fisico si fa ecclesiabile.
Alla sua prima Chiesa dà una unità solo morale: la parola
creduta che mi invita e che mi comanda. La Chiesa gli ha
dato sacrificale Pneumatico: scismi, eresie, odio, lotte religiose.
Non mettiamo alla berlina il suo sacrificale. Ora alla feccia.
Non i giovani, ma i maturi. Ora anela a uno nuovo.

Pneumatica magia quella del visuato Paterno che tocca il
vecchio fideato e tutto lo rinnova. Tocca la preghiera del dire
egoisticale ed ecco uscir fuori la preghiera del fare sacrificale:
quello che mi do, quello che mi danno i sacrificatori,
quello che mi dà il corpo mio. Nell’atto di avviarsi al suo
sacrificale fisico, Gesù scioglie una triplice preghiera del
dire sacrificale. Quella vicinanza ci ha ingannato e noi l’abbiamo
intesa come un assalto di paura e un tentativo di fuga.
Ma il calice di cui fa parola in essa non è il suo sacrificale
fisico. Ci siamo mossi subito alla identificazione di quel cali-
ce. Cos’è quel calice di amarezza? Dal sacrificale fisico
siamo passati a quello spirituale. Infatti col fisico Gesù consegue
la sua metamorfosi di spirito: pneumatica, per la quale
il suo spirito si riveste di qualità nuove: espropriabile, cedibile,
concepibile, vivibile e moribile. Irradiabile e dunque
ecclesiabile. Ha fatto Chiesa e continua a farla.
Come l’ha fatta? Per 2000 anni la può fare solo moralmente
dandole una unità puramente morale. I mezzi per unirci a
Lui e tra di noi sono conosciuti da tutti.
1) Primo mezzo: la sua parola annunziata: parola veritata:
per questo la Chiesa ha sempre vigilato attentamente
sulle verità della parola annunciata.
2) Secondo mezzo: la sua verità creduta mediante il dono
della fede, facile ad accogliere là dove la persona si
sente piccola.
3) Terzo mezzo: i suoi comandi proibitivi che danno completamento
a quelli contenuti nel Decalogo.
4) Quarto mezzo: i suoi comandi positivi: amare Dio e il
prossimo: indicazione precisa di tutto quello che il
discepolo è chiamato a fare. Ne diamo una chiara sintesi:
‘Se qualcuno mi vuol seguire, rinneghi se stesso,
prenda la sua croce e mi segua’.
L’unità morale della sua Chiesa si costruisce con 4 ‘idem’:
conoscere, credere, velle, nolle. Che gli ha dato da bere
questa sua Chiesa? Un incessante, vasto, immenso, profondo
sacrificale pneumatico.
1) Eresie e scismi hanno fatto a brandelli l’unità della sua
Chiesa.
2) Odi e lotte di religione hanno avvelenato tutto il tessuto
della sua Chiesa.
3) Peccati di ogni genere hanno seminato morte nel corpo
e nelle membra di quella sua Chiesa.
Un calice amarissimo che Gesù ha bevuto con devoto
silenzioso amore sacrificale. Siamo stolti e insipienti noi
cristiani quando analizzando i mali della Chiesa cristiana
li mettiamo alla berlina e alla gogna e ne proviamo un
gusto satanico, contenti di scoprire la Chiesa con le mani
nel sacco, come se le nostre fossero candide e innocenti.
Ora siamo tutti con le mani nel sacco, ed è ora che abbiamo
a riconoscerlo sinceramente. Gesù da venti secoli sta
bevendo al calice della amarezza ecclesiale ed ora sta arrivando
alla feccia. E la feccia di quel calice siamo noi che
viviamo in questo secolo. In questa feccia non ci sono le
nuove generazioni: quelle formano il calice che da secoli
il Padre beve da tutta l’umanità; ci siamo noi cristiani di
età matura.
1) Noi che riusciamo a non credere più a Gesù.
2) Noi che rigettiamo la sua Parola.
3) Noi che non rinunciamo a volere ciò che non dovremmo
fare.
4) E riusciamo a scartare quello che ci comanda di fare.
Noi siamo una Chiesa che si sta sfideando e si sta smoralizzando.
Senza ripugnanza, senza ribellione, ma con
devoto silenzioso amore sacrificale Gesù si sta bevendo la
feccia del calice ecclesiale.
È assurdo solo il pensare che Gesù nella sua preghiera
abbia domandato al Padre l’allontanamento di un calice
sacrificale pneumatico che supera infinitamente quello
fisico. Il fisico ha la durata di due giorni, lo pneumatico di
20 secoli. Mentre beveva quello fisico anelava a quello
pneumatico morale.
Ora che ne sta bevendo la feccia, anela al calice pneumatico
sostanziale: anela alla morte dell’amore: sostanza
Figliale pronta a fare una Chiesa rinnovata.

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