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Decimo dono: in Cristo la preghiera del dire sacrificale.
L’Agente Paterno compie la fissità eternale con esclusione
Figliale. Parola non di persona, ma Pneumatica,
avviata dalla evangelica, ma non capita.
1) Avviata nell’allegoria della vite e dei tralci.
2) Affermata realmente in Mc 3,28-30: tutti i peccati
Figliali e la conseguente bestemmia pneumatica saranno
perdonati perché Figlio e suo Pneuma non possono
andare all’eterna morte dell’amore.

Pneumatica magia quella del visuato Paterno che tocca il
vecchio fideato e tutto lo rinnova. Tocca la preghiera del
dire egoisticale ed ecco uscir fuori la preghiera del fare
sacrificale. Gesù al suo sacrificale fisico si prepara con
una triplicata preghiera di un dire sacrificale. Vi domanda
l’allontanamento di un calice: quello della separazione e
dell’abbandono del Padre; non temporaneo, ma eternale.
L’abbandono eternale è l’inferno, non quello fideato, ma
visuato. Due volte il Figlio l’ha gridato. Esso ha una dinamica
sconvolgente tutti i luoghi del dire comune:
1) La sua radice originante è la sacrificalità dell’amore
Paterno.
2) Satanica è la sua realizzazione.
3) Pneumatica è la sua eternale fissazione.
Fissazione che prima è temporanea. È presente in tutti una
certa fissità nel peccare: quella istintiva sempre, quella abitudinaria
insistente. Può così camminare sempre in avanti.
Il sacrificale fisico finale la può fare solubile. In quale
modo? La malattia dell’amore procede per via di appropriazione
egoisticale. Prima la vita, poi le persone e le cose. Da
soli non ce la faremmo a deviare sulla via opposta della
espropriazione sacrificale.
Eccoci al dono Paterno finale. Pregiatissimo dono del sacrificale
fisico assegnato dal Padre al corpo mio. Avviamento
e allenamento ad esso è l’età sacrificale. Eccone la successione:
prima vengo espropriato dal mondo esterno, poi le
cose esterne, le mie cose, il lavoro, il vestito, le funzioni elementari
del vivere, la alimentazione, la dormizione, la
respirazione, e alla fine la espropriazione della mia vita. È
la veracità che si afferma davanti alla falsità.
Se accetto la prima e condanno la seconda, mi invade l’onda
benefica del dolore che fa solubile fissità temporanea. Se
respingo la prima per difendere la seconda, è l’assalto del
grido della disperazione. Quando il grido viene soffocato
solo dalla morte e non dal dolore ecco lo scatto della fissità
eternale.
La morte viva dell’amore è maturata; sarà lo Pneuma
Agente della morte dell’amore a darle la sua fissità eternale.
Chi vi si troverà lasci pure ogni speranza.
Ma questa che parola è? Non può essere parola di persona;
quella è esclusivamente parola Pneumatica, avviata
dalla parola evangelica.
1) Già quella evangelica ci ha notificato che il Figlio non
può seguire il Padre nella eterna morte dell’amore.
Quando un tralcio non dà frutti sacrificali, il Padre che
ne è il vignaiolo recide il tralcio dalla vite che è Gesù,
in modo che solo il tralcio passa alla fissità eternale con
quell’amore che ha vissuto egoisticamente.
2) Quello che ha detto in forma allegorica, Gesù lo dice
pure in forma narrativa: Mc 3,28.30. Gesù sta parlando
del peccato e del perdono. Fa una chiara e netta distinzione
tra peccati Figliali e peccati pneumatici. I peccati
Figliali non sono certo del Figlio, ma sono i peccati
che la persona commette contro il Figlio dell’uomo,
equivalente a Gesù. Ai peccati Figliali affianca la
bestemmia. Se la bestemmia fosse un peccato come
ogni altro non l’avrebbe aggiunta al peccato.
La bestemmia è un peccato non contro Gesù, ma contro il
suo Pneuma: lo Spirito Santo che fa agire l’amore Figliale.
Quindi la bestemmia è un peccato Pneumatico che va a
colpire l’Agente dell’amore Figliale. Non diciamo ora in
che cosa si distingue il peccato Figliale da quello
Pneumatico; lo vedremo più avanti.
Quello che Gesù proferisce in quel versetto 28 ha un peso
enorme e una veridicità assoluta: ‘Per questo io vi dico in
verità: tutto sarà perdonato ai figli degli uomini, ogni peccato
e ogni bestemmia che avranno proferito contro il
Figlio dell’uomo’.
Il ‘tutto’ abbraccia: peccato e bestemmia: morte e azione
di morte: morte dell’amore e azione di morte propria
dell’Agente. Indipendentemente dal dolore e dalla ostinazione.
Come mai Figlio e suo Agente non possono seguire
il Padre: l’abbandono affermato. E il peccato Paterno è
la bestemmia Pneumatica?

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